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Approccio

Orientamento Sistemico Relazionale

L’orientamento sistemico relazionale parte dal presupposto che ogni individuo è inserito e interagisce con diversi contesti relazionali che ne influenzano lo sviluppo, il comportamento, il modo di percepire se stesso e gli altri.

 

Esso presuppone che il benessere o le difficoltà dell’individuo siano strettamente connesse alla relazione che egli assume nei suoi contesti maggiormente significativi (famiglia, amicizie, lavoro), che devono essere presi in considerazione all’interno del percorso clinico.

 

Il clinico sistemico punta a favorire un cambiamento nell’individuo, al fine di superare quelle difficoltà che rendono la relazione disfunzionale, causando l’emergere del sintomo, e ad aiutare la persona a costruire un nuovo modo di percepirsi nell’interazione con l’altro, garantendone il benessere.

Cosa si intende per sintomo?

Quando sentiamo parlare di “sintomo”, generalmente, pensiamo all’espressione o segnale di anomalia, ad una manifestazione di uno stato patologico; è sicuramente una comunicazione dell’organismo che si esprime principalmente attraverso la sofferenza di chi lo ospita.

 

L’orientamento sistemico attribuisce al sintomo un significato comunicativo, un nodo di sofferenza in cui si intersecano biologia ed emotività, relazioni interpersonali e regole comunicative del contesto in cui appare.

 

Il sintomo non è considerato come l’espressione di problematiche individuali ma indica una difficoltà che può abbracciare l’intero sistema familiare e la diagnosi si riferisce al funzionamento del singolo e del suo gruppo di appartenenza all’interno di quello specifico contesto.

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